Gli amanti del fitness e delle discipline sportive costituiscono da sempre uno dei segmenti di mercato privilegiati per l’introduzione delle innovazioni tecnologiche. Questo avviene puntualmente sia per l’abbigliamento tecnico, sia per tutta quella serie di gadget tecnologici che si rendono indispensabili per monitorare l’andamento delle proprie performance.
Il primo pionieristico esempio di applicazione dei wearable in questo settore fu l’introduzione, nel lontano 2006, della tecnologia Nike+ da parte dell’omonimo colosso dell’abbigliamento sportivo.
Oltre a Nike, che oggi propone sul mercato il suo Fuelband con la relativa app per smartphone, occorre citare il braccialetto Up di Jawbone, lo Shine di Misfit e l’Hexoskin: tutti device che integrano sensori biometrici all’interno di oggetti indossabili particolarmente ricercati nel design.
Si tratta di un mercato che crescerà vertiginosamente nei prossimi mesi, raggiungendo i 15 miliardi di dollari nel 2016; esso vedrà protagonisti i grandi brand che operano nei settori dell’automotive, dell’entertainment, del fashion, della sicurezza e in quello medico.
La crescita dei dispositivi wearable è oggi spinta in avanti anche dall’ingresso in questo ecosistema dei primi Smartwatch: orologi che integrano sensori biometrici con tecnologie wireless che consentono la loro integrazione con smartphone e piattaforme online.
Adidas è entrata ufficialmente nel mercato degli smartwatch con il suo miCoach. Si tratta di un personal activity tracker dotato di cardiofrequenzimetro, accelerometro, antenna GPS e Bluetooth integrato in un orologio da polso. MiCoach può collegarsi, attraverso specifiche app per smartphone, ad una piattaforma dedicata dove gli utenti possono archiviare e condividere le loro performance sportive, selezionare piani di allenamento, utilizzare un servizio di coaching in tempo reale e fare networking con altri utenti visualizzando consigli sull’alimentazione e un corretto stile di vita.
L’ingresso dei grandi players dell’abbigliamento sportivo come Adidas e Nike introduce nuove prospettive negli orizzonti di business di questa specifica industry e implica un considerevole balzo in avanti nell’evoluzione delle strategie di marketing e di customer engagement.
Tale evoluzione si gioca su questi fattori critici:
– L’integrazione tra prodotti sportivi, tecnologie digitali e servizi cloud;
– L’utilizzo dei wearable come driver strategici per lo sviluppo della customer loyalty;
– La possibilità di utilizzare i dati generati dagli utenti come strumenti di business intelligence;
– Il superamento delle problematiche legate alla frammentazione di dati e piattaforme.
In primo luogo, l’introduzione dei dispositivi wearable conferma l’interesse di questi brand nello studio di soluzioni innovative sia dal punto di vista tecnologico che di design. Da questo punto di vista la collaborazione con i produttori di elettronica, così come la collaborazione con aziende specializzate nella fornitura di piattaforme cloud, è determinante per la realizzazione tecnica e il successo di questi nuovi prodotti.
La possibilità offerta da Adidas a tutti gli sportivi di avere a disposizione una piattaforma online dedicata favorisce la loro aggregazione in community dove le possibilità di interazione si estendono potenzialmente a tutti gli sportivi del mondo. La community MiCoach, infatti, si configura come un social network all’interno del quale è possibile condividere i risultati dei propri allenamenti, confrontarli con gli altri, chiedere consigli agli esperti. L’aspetto più innovativo in questo caso è dato dall’utilizzo dello smartwatch come strumento privilegiato per la produzione e la condivisione dei contenuti. L’offerta di smartwatch sul mercato, in questo modo, diventa un driver che spinge gli utenti a generare dati che, potenzialmente, possono essere utilizzati per lo sviluppo di servizi personalizzati e di prodotti ancora più vicini alle reali esigenze degli sportivi; infatti la competizione in questo settore sarà sempre più serrata e, con ogni probabilità, si assisterà ad un overcrowding dei device da polso che offriranno funzioni sempre più ampie ad un pubblico eterogeneo di utenti.
Analizzati con un approccio business-oriented, i dispositivi wearable si configurano come leve strategiche di marketing e di customer engagement, capaci di favorire lo sviluppo di esperienze aumentate di allenamento e networking.
Immaginiamo un atleta che indossa il suo smartwatch e inizia il tuo allenamento. Ogni aspetto della sua attività fisica viene monitorato dal device, che segnala in tempo reale le varie fasi dell’allenamento e il raggiungimento dei suoi obiettivi, come fosse un allenatore in carne ed ossa. I dati sono trasmessi in tempo reale al proprio smartphone, collegato attraverso una specifica app ad una piattaforma grazie alla quale lo sportivo può archiviare, consultare e condividere sui social i progress dei suoi allenamenti con i propri amici e gli altri membri della sua community.
Visto dal lato back-end, le informazioni acquisite nella piattaforma sono aggregate in cluster di dati che rendono possibile l’analisi delle performance sportive svolte da ogni utente con i risultati raggiunti e il contesto entro il quale esse sono state svolte.
Questi dati possono essere utilizzati in primo luogo per favorire le attività di service & product development finalizzate allo sviluppo di servizi a valore aggiunto e alla creazione di prodotti tecnici o di abbigliamento che rispondano meglio alle esigenze dei clienti.
In secondo luogo, i dati raccolti possono essere sfruttati per l’implementazione di sistemi di gamification con l’obiettivo di favorire l’esperienza di marca e stimolare gli sportivi a competere tra loro per l’acquisizione di riconoscimenti e badge, utilizzabili anche per l’acquisto di prodotti e servizi specifici.
Infine, l’utilizzo di questi dati apre la possibilità, per le aziende che operano nel settore dello sport, di favorire la convergenza tra il mercato del wellness e altri settori di business paralleli come, ad esempio, quello medico.
Resta il problema della frammentazione degli standard utilizzati per la generazione, lo storage e la condivisione dei dati: è probabile che ogni brand cercherà di imporre il proprio, come accaduto in passato per altre tecnologie. Questo, tuttavia, può configurarsi come una opportunità per quelle aziende che saranno capaci di sviluppare specifiche API finalizzate all’integrazione dei servizi web, favorendo la nascita di un ecosistema di applicazioni e web services sfruttabile come ulteriore leva per la crescita del mercato dei wearable applicati allo sport e al fitness..
La storia dell’innovazione ci insegna che essa ha successo solo se arriva nel momento giusto; i players che le propongono per primi possono acquisire un vantaggio competitivo che dura anni. E noi di Iquii siamo pronti ad agire.