Qualche settimana fa vi abbiamo raccontato cosa sono i Bot e quali opportunità offrono a brand e aziende. Dall’annuncio dell’introduzione dei chatbot su Facebook Messenger la piattaforma ha già superato gli 11.000 Bot, a cui si sommano quelli sviluppati per Kik, Telegram, Line e Slack.
L’ingresso di Apple nel mercato dei Bot e la presenza di altre aziende (grandi e piccole) che ne stanno sperimentando le potenzialità per il loro business non fa che aumentare l’interesse verso questa nuova tipologia di relazione con i clienti.
A dimostrazione di questo interesse, circa il 37% di alcuni CEO e dirigenti intervistati in un sondaggio di TechEmergence ha manifestato interesse per gli agenti virtuali e i chatbot come le principali applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nei prossimi 5 anni, seguiti da oggetti e ambienti intelligenti.
Secondo il recente report pubblicato da My Clever Agency, i chatbot sono il canale preferito dai consumatori (84,6%) per ottenere risposte a semplici domande, al secondo posto solo dopo le interazioni faccia a faccia, e molto più di telefono, social media, chat con operatori, form online o email.
Inoltre oggi i consumatori hanno una percezione maggiormente positiva dei Bot di quanto ne abbiano delle applicazioni mobile.
Sempre secondo la ricerca segnalata, i principali benefici percepiti e attesi dagli utenti nell’uso di Bot sono:
Da questi dati e dai benefici evidenziati emerge come i consumatori individuino nel customer service uno dei principali ambiti di applicazione dei chatbot, percepiti come strumento di relazione, assistenza, confronto e esperienza nell’interazione con il business.
Il customer service è spesso elemento di grande frustrazione per gli utenti, soprattutto a causa della diffusa mancanza di informazioni di base sul sito dell’azienda (46%), l’impossibilità di ricevere immediata risposta a semplici domande (40%), di trovare informazioni di contatto (33%) o servizi in tempi brevi (31%).
I consumatori guardano ai chatbot come la chiave di accesso a un’interazione rapida, immediata e conveniente con i servizi online, sperando in una maggiore efficacia e soddisfazione. Infatti si aspettano di farne uso soprattutto per:
La continua evoluzione delle tecnologie e il mondo sempre più digitale hanno cambiato il modo in cui i consumatori si relazionano alle aziende e quello che si aspettano da questa relazione.
Interazioni poco soddisfacenti con i brand ed esperienze negative influiscono fortemente sulle scelte dei consumatori e le aziende per continuare a essere competitive devono lavorare proprio su quegli aspetti che generano maggiore frustrazione nei propri clienti.
Un buon servizio clienti è uno dei migliori elementi di marketing di un’azienda. Negli ultimi anni, gran parte delle attività di customer service si sono spostate man mano sui social network, che si sono trasformati da semplice touchpoint attraverso il quale portare clienti e prospect sul sito o blog aziendale in vero e proprio spazio di informazione, interazione e anche scontro.
Diventa quindi sempre più importante per le aziende la qualità del servizio che è in grado di offrire e la capacità di gestire la mole di interazioni e richieste ricevute.
Qui si inseriscono i Bot, esattamente tra l’azienda e l’utente, come canale di gestione delle prime fasi di contatto e di customer service, fruizione dei contenuti e acquisti.
Il giusto equilibrio tra l’uso di Bot e un customer service umano si differenzia da azienda ad azienda e dipende non solo dalla qualità del Bot, ma anche da quella del customer service. Individuando quale sia il giusto mix tra automazione e relazione umana, i chatbot sono in grado di offrire alle aziende numerosi vantaggi.
Innanzitutto i Bot non presentano barriere di adozione. Questo migliora l’esperienza di e la relazione con quelle tipologie di utenti che si interfacciano meno bene con strumenti digitali, ma che utilizzano piattaforme di messaggistica come Facebook Messenger o Whatsapp.
Inoltre l’evoluzione dei Bot sta portando rapidamente alla creazione di un’interfaccia sempre più frictionless, orientata a ridurre complessità e incomprensioni.
Un esempio è quello dei chatbot per Messenger lanciati ad Aprile, per i quali Facebook ha già rilasciato aggiornamenti in termini di features che ne migliorano usabilità e esperienza come:
Se da un lato l’evoluzione di questi assistenti virtuali è molto rapida, dall’altro dopo un iniziale momento di entusiasmo intorno al tema dei Bot l’attuale stato dell’AI e la difficoltà di rendere realmente umane queste interfacce conversazionali hanno in poco tempo spostato il focus su una domanda: