Il 2021 è stato l’anno della consacrazione per la tecnologia blockchain e per l’economia che è stata in grado di generare a più livelli. Tra i mercati collegati a questa tecnologia c’è anche il settore delle dApps (Decentralized Applications) che ha subito nell’ultimo anno un incremento di oltre il 700% nel volume dei suoi utilizzatori, spinto dalla crescita del numero di applicazioni decentralizzate nate che ha superato quota 9.000.
Le dApps sono applicazioni open source decentralizzate, ovvero che basano il proprio funzionamento sull’utilizzo di blockchain in grado di generare smart contracts. Trattandosi di un network peer-to-peer, una copia dei dati è memorizzata su tutti i computer della rete e sono quindi gli stessi utenti ad esercitare il controllo sulle informazioni presenti consentendone la condivisione continua tra i partecipanti.
App centralizzate vs App decentralizzate
Come qualsiasi tecnologia, anche le dApps presentano vantaggi e svantaggi in termini di funzionalità ed utilizzo.
Uno dei grandi vantaggi di questo tipo di applicazioni è legato alla sicurezza e alla tutela della privacy. Si accede alle dApps in forma anonima attraverso wallet crittografati e, non esistendo server centrali di controllo, non sono soggette né a malfunzionamenti e down generali né ad azioni di censura.
Le fonti di questi vantaggi, ovvero i wallet e la decentralizzazione, possono essere viste anche come causa di alcune criticità. l’accesso tramite crypto wallet può infatti rappresentare una barriera all’ingresso per il pubblico generalista, mentre l’assenza di centralità rende la manutenzione e la scalabilità delle dApps processi più complessi, e rende più lenta l’elaborazione di grandi quantità di transazioni contemporaneamente.
Il successo della tecnologia blockchain e delle dApps è in gran parte merito della diffusione massiva delle criptovalute, al punto di poter dividere le applicazioni decentralizzate in tre tipologie basate proprio sull’entità di utilizzo di criptomoneta che si fa al loro interno. Le dApps possono essere infatti categorizzate in:
In questo contesto, i settori che maggiormente hanno beneficiato dello sviluppo delle blockchain sono quelli strettamente legati alla possibilità di effettuare transazioni economiche. Su tutti la finanza ed il settore del gaming.
I settori della Finanza Decentralizzata (DeFi) e del gaming aggregati rappresentano infatti quasi il 90% delle dApps esistenti. Se da un lato l’utilizzo delle applicazioni DeFi segue l’andamento delle criptovalute, dall’altro l’industria del gaming su blockchain è in costante ascesa grazie soprattutto alla logica del play-to-earn sempre più presente nelle Games Dapps.
Trend users dApps Gaming vs dApps DeFi
Le applicazioni DeFi permettono di creare sistemi finanziari in grado di non dipendere da un’autorità centrale né da intermediazioni di terze parti. Con la DeFi, quindi, gli investitori mantengono il controllo totale dei propri asset e possono eseguire le transazioni senza interventi esterni, basandosi sugli automatismi previsti dagli smart contract.
Dal punto di vista degli utenti, la DeFi offre molteplici vantaggi rispetto alla finanza tradizionale: poche barriere all’ingresso, anonimato, maggiore rapidità di esecuzione dei contratti, riduzione dei costi di transazione e varietà delle applicazioni disponibili. Sebbene si possa considerare ancora un mercato di nicchia, le prospettive di sviluppo sono enormi e i ritmi di crescita dell’ultimo biennio lo confermano. Il Total Value Locked (TVL), cioè il valore totale degli assets depositati nei protocolli della DeFi, da inizio 2020 a oggi è passato da meno di 1 miliardo di dollari a circa 230 miliardi.
Total Value Locked DeFi 2020 – 2022
Anche se quantitativamente minori rispetto alle dApps DeFi, le piattaforme di gaming costruite su blockchain rappresentano le applicazioni decentralizzate con il maggior numero di transazioni effettuate ed utenti attivi, seppur con un volume di affari generato ampiamente inferiore alle dApps finanziarie. Si parla infatti di una media settimanale di 150 milioni di transazioni generate sulle dApps di gaming con oltre 1,2 milioni di utenti attivi rispetto alle 20 milioni di transazioni e una media di 700 mila utenti sulle DeFi.
Gli utenti sono fortemente spinti all’utilizzo delle applicazioni di gaming dal crescente utilizzo della logica play-to-earn che permette ai giocatori di guadagnare dalle attività svolte nel gioco.
Un esempio di questo tipo è Axie Infinity, un gioco di carte in formato NFT che permette di collezionare e creare nuovi Axie (creature simili ad animali) da schierare nella propria squadra per combattere contro gli avversari. I modi per guadagnare sono essenzialmente due: il primo è giocando e vincendo all’interno della piattaforma, ricevendo in cambio dei token validi per il cambio in moneta fiat e il secondo è quello per il quale, trattandosi di NFT, ogni giocatore può gestire i propri Axie come asset digitali monetizzabili all’interno dei marketplace dedicati.
Andamento users per categorie dApps
Le dApps non finanziarie sono attualmente quelle meno sviluppate, ma che possono sfruttare le peculiarità della tecnologia decentralizzata per svilupparsi in diversi ambiti. Sono infatti già nate dApps che hanno l’obiettivo di replicare le funzioni di gran parte delle applicazioni nate nel Web 2.0, “tokenizzando” il loro funzionamento per adattarle al nuovo Web3.
Oltre ad applicazioni basate sullo scambio di criptovalute, sono infatti nati diversi progetti volti a decentralizzare le più comuni applicazioni, dai social network all’archiviazione di dati fino a nuovi browser.
Attualmente quello delle non finanziarie è il settore che presenta più spazi vuoti e quindi maggiori possibilità di crescita facendo leva sulle possibilità che la tecnologia offre. Un esempio è il browser Brave che funziona esattamente come qualsiasi altro browser, ma senza elementi traccianti e annunci pubblicitari per impostazione predefinita. Brave infatti mostra solo i cosiddetti “annunci pubblicitari rispettosi della privacy” che permettono agli utenti di guadagnare crediti chiamati Basic Attention Token (BAT) semplicemente scegliendo di guardarli. Con i BAT accumulati si può scegliere di sostenere i singoli siti o di convertirli in valuta reale.
Vista la natura delle applicazioni decentralizzate su blockchain, alcuni settori come quelli bancario, assicurativo e immobiliare possono cogliere opportunità a patto di trovare soluzioni rapide per inserirsi nel trend della decentralizzazione per evitare di subire un pesante contraccolpo. La necessità di disintermediare pone in una posizione scomoda quegli attori che basano sull’intermediazione il proprio maggior profitto. Inoltre, l’assenza di una regolamentazione dell’ambito di applicazione delle dApps, specialmente quelle DeFi, rende il mercato di queste industrie altamente instabile e soggetto a rapidi cambiamenti. Per questo motivo, oltre a richiedere una regolamentazione più chiara, i settori citati dovranno trovare metodi alternativi per sfruttare a proprio vantaggio la tecnologia blockchain e gli smart contracts.
La compagnia assicurativa AXA aveva provato a muovere i primi passi in questo senso creando Fizzy, un’assicurazione viaggio parametrica basata su tecnologia blockchain che rendeva automatico l’indennizzo al cliente in caso di ritardo di un volo aereo. L’esperimento però non ha trovato il giusto riscontro da parte del pubblico che nel 2018 non era ancora pronto ad entrare in contatto diretto con la tecnologia blockchain e gli smart contract, chiudendo l’anno successivo.
Altre industrie potranno invece beneficiare dello sviluppo delle dApps in maniera indiretta. Settori come come quelli dei beni di consumo, della moda o del lusso hanno bisogno di tracciare in profondità i dati dei propri clienti e potenziali tali, quindi lo sviluppo di dApps non gioverebbe al proprio business. Un’opportunità è però data dall’investimento all’interno di applicazioni decentralizzate più complesse come le DAO (Decentralized Autonomous Organizations) nate con l’obiettivo di creare nuovi territori digitali e conseguenti opportunità di ricavi.
Si tratta di piattaforme come Decentraland, The Sandbox o Portals, che rappresentano attualmente le forme di metaverso più vicine al concetto spiegato da Mark Zuckerberg e sono già state terre di conquista di brand di vari settori, che vanno dalla moda all’intrattenimento, che hanno iniziato a sperimentare nuove strategie di monetizzazione dei propri asset in forma digitale.
Le dApps e l’ecosistema che sono in grado di generare rappresentano già una rivoluzione per il mondo delle applicazioni che ci siamo abituati a conoscere. Attualmente il loro sviluppo è circoscritto ad alcuni specifici settori, ma le peculiarità derivanti dalla tecnologia blockchain che le supporta e dagli smart contract che le regolano sono potenzialmente fattori che le renderanno le applicazioni del futuro in molti ambiti.
Come detto, ci sono già settori che hanno iniziato a convivere con questa nuova tipologia di applicazioni e che rischiano di essere messe in difficoltà, mentre ci sono altri settori che potranno invece essere toccati marginalmente dal loro sviluppo. In entrambi i casi però si viene messi di fronte ad un’evoluzione digitale che cambierà radicalmente il comportamento degli utenti sul lungo termine perciò sarà importante per tutte le tipologie di azienda essere in grado di sfruttare le opportunità, soprattutto in un’ottica di diversificazione dei servizi da proporre ai consumatori.