Quriosity Camp: il workshop per bambini sul mondo delle app

Quriosity Camp: il workshop per bambini sul mondo delle app

Pubblicato da IQUII il 18/04/2016 in Thinking

Qualche volta tornare bambino ti permette di vedere le cose da un punto di vista differente, più semplice e forse privo di schemi. E a noi, in IQUII, ogni tanto piace farlo e ci diverte metterci nei panni dei bambini – o almeno provarci – e provare a riprogettare le cose.

Ed è successo ancora una volta venerdì scorso, un venerdì forse diverso dal solito. È stata una giornata molto particolare perché per la prima volta abbiamo sperimentato e ci siamo immersi in un format a cui lavoravamo da un po’ e che abbiamo chiamato Quriosity Camp.

L’idea inizialmente è nata dalla voglia di tutti noi di IQUII di stimolare la curiosità per quello che facciamo tutti i giorni con passione, e da alcuni insegnanti – dalla mente aperta – dell’Istituto Marymount con i quali ci siamo trovati a condividere l’idea. Con loro ci siamo confrontati e abbiamo dato vita ad un camp che raccontasse e avvicinasse i bambini al mondo delle app.

Una grande sfida senza dubbio: essere preparati, essere competenti e fare qualcosa tutti i giorni con passione, non ti da per forza la certezza di saperla raccontare e trasmettere soprattutto a dei ragazzi e delle ragazze di 8 anni. Ma la voglia di metterci in gioco e la nostra stessa curiosità, ci hanno spinto ancora una volta a farlo.

Perché Quriosity Camp?

L’iniziativa è nata in modo spontaneo e l’obiettivo condiviso che ci siamo dati fin dall’inizio era quello di creare un laboratorio che stimolasse e rispondesse in maniera attiva e creativa alla curiosità dei più piccoli nei confronti delle applicazioni mobile, dalla nascita dell’idea, alla progettazione fino allo sviluppo. E così il nome del camp è nato altrettanto facilmente: la Q che rappresenta per noi il Forward Thinking e Curiosity, il robottino che su Marte va curiosando e scattando foto. Quriosity appunto.

Non volevamo dare vita a una lezione frontale o mettere semplicemente i ragazzi davanti a degli iPad, sarebbe stato fin troppo scontato. Volevamo coinvolgerli attraverso delle attività learning by playing, non necessariamente digitali, che fossero tanto istruttive quanto divertenti. L’idea era quella di mostrare alle generazioni di domani un ambiente lavorativo e delle professioni diverse da quelle più tradizionali, che oggi sono tra le più innovative, ma che nei prossimi anni potrebbero mutare radicalmente fino ad evolversi in altre nuove figure professionali.

Siamo nel 2016 e se vi guardate intorno, nell’ambito digitale, c’è ancora un divario e poca familiarità nel rapporto delle donne con il coding, lo sviluppo e la tecnologia in senso stretto, forse per ragioni culturali e sociali, e spesso questa distanza la si nota dalla composizione dei team dei progetti. Allo stesso tempo le nuove generazioni crescono immerse in un mondo digitale in cui il device non è più l’elemento su cui porre attenzione, ma è un mezzo che fa parte della comunicazione tutti i giorni e che serve a connettersi con gli altri, come fosse la cosa più normale di tutte. E probabilmente lo è.

Osservare i bambini al lavoro ci ha confermato come, grazie alla loro abitudine e alla totale familiarità nell’utilizzo di strumenti tecnologici, non abbiano bisogno di riflettere sul device che c’è dietro ad un processo o ad una applicazione.

Il Lego Serious Play e Mr. Learnie

Alle 9,30 di mattina è iniziato tutto: sono arrivati in ufficio 73 bambini delle Terze elementari dell’Istituto Marymount di Roma a bordo dei loro pullman. Li abbiamo accolti nell’open space, dove la sera prima avevamo preparato tavoli, pennarelli e tanti tanti, tantissimi Lego.

È stato bello vedere maestre e maestri così giovani, attivi e coinvolti sin dall’inizio, che con entusiasmo e competenza hanno partecipato alle attività che avevamo organizzato per la giornata, aiutando i bambini ma soprattutto noi a capire come avvicinarci a loro.

Il tempo di fare l’appello e di indicare a ognuno il suo posto, e il Quriosity Camp è iniziato. Ai bambini, divisi in gruppi, sono bastate poche parole di spiegazione per poi lanciarsi nella costruzione delle Lego, provando a immaginare il futuro.

Tra musica, sorrisi e risate è stato emozionante vederli così concentrati, sicuri e rapidi nel costruire, blocchetto dopo blocchetto, il mondo che vorrebbero. Per i bambini la collaborazione, il lavoro di squadra e l’entusiasmo sono qualcosa di così naturale che quasi noi adulti ci dimentichiamo, a volte, di come sia semplice.

Quriosity Camp: Mr Learnie

Costruendo Mr Learnie, i bambini hanno imparato a esprimere la loro creatività con i Lego. In pochi minuti, il tempo di una canzone, e i tavoli dell’open space erano popolati di tanti omini colorati.

Le “idee del futuro”

Dopo il gioco e la scoperta è arrivato per i bambini il momento di pensare e creare con i pezzi dei Lego le app che vorrebbero: utili, innovative, divertenti e anche fuori dagli schemi. Il bello di lavorare coi bambini è che la loro fantasia non ha limiti e non si fermano davanti al non si può fare: il risultato? Sono state ideate delle app che di irrealizzabile avevano veramente poco, e che sopratutto erano cariche di genialità.
Noi giravamo tra i tavoli ad osservare i loro sorrisi e il loro ingegno, ad aiutare chi ci chiedeva consiglio, tornando un po’ bambini con loro. Bambine e bambini ci hanno poi raccontato i loro progetti: dall’app per studiare da casa a quella per giocare a calcio, combattere i mostri e donare facilmente a chi ne ha bisogno. Ogni idea ci ha stupito, emozionato e fatto sorridere.

Quriosity Camp: progettare le app

Le app progettate dai bambini

Dopo la pausa pranzo in cortile, il pomeriggio le attività sono proseguite con colla, cartoncini, pennarelli e tanto lavoro di squadra. Ogni team ha ascoltato e unito le idee di tutti i bambini del tavolo, realizzando un’unica app che raccogliesse i vantaggi e la creatività di ognuna.

Noi ci dividevamo tra i tavoli per seguire i vari progetti e la realizzazione del flusso di schermate delle diverse app, che i bambini hanno poi messo su carta incollando tanti cartoncini colorati e disegnando menù, funzioni e processi con una rapidità e una linearità da far invidia a molti esperti di user experience.

Quriosity Camp: progettare le app

In poco tempo anche il pomeriggio è arrivato alla fine e le Terze dovevano risalire sui pullman per tornare a scuola, ma prima avevamo ancora qualche momento per farci raccontare dai vari team i wireframe realizzati e gli step successivi.

Sulla parete dell’open space abbiamo proiettato ad una ad una le schermate dell’app per fare la spesa online, di quella di un innovativo parco avventura con il quale interagire anche da mobile e di tutte le altre. Per loro è stato emozionante vedere i loro disegni ed i loro progetti già inseriti in uno smartphone “Ma adesso che vado a casa, posso già scaricarla sul tablet di Papà?

Quriosity Camp: Diplomi

Dopo i tanti momenti in cui i ragazzi ci hanno stupito, anche noi avevamo preparato una piccola sorpresa che lasciasse a ognuno di loro un ricordo della giornata trascorsa insieme: un attestato di partecipazione al primo Quriosity Camp di IQUII.

Quriosity Camp: le scritte dei bambini sul Wall

Arrivato il momento dei saluti, c’è stato chi ci ha abbracciato, chi ci ha salutato sorridente con l’augurio di rivederci presto, chi ci ha detto di voler fare il nostro mestiere da grande e chi ha lasciato un pensiero sul nostro wall. In pochi minuti il nostro headquarter è tornato alla normalità e al silenzio di ogni giorno, lasciandoci tanta emozione.

Dal nostro primo Quriosity Camp abbiamo imparato molto e molto più di quanto ci aspettassimo. La realtà ha superato tutte le nostre aspettative. Pochi minuti dopo che la porta del nostro ufficio si è richiusa dietro le loro spalle, sapevamo già che sarebbe stata un’esperienza da ripetere!

Abbiamo strutturato l’esperienza di questo primo workshop secondo una logica modulare, che non fornisse ai bambini dei compiti già stabiliti a cui rispondere con la semplice esecuzione. Al contrario abbiamo voluto sviluppare i vari momenti del Camp come moduli autoconclusivi e connessi tra loro, a partire dalla nascita dell’idea fino ad arrivare alla realizzazione pratica delle schermate dell’app.

Venerdì abbiamo avuto la conferma che questo approccio rafforza l’apprendimento e accresce il coinvolgimento dei bambini, per cui lo amplieremo con nuove attività e strumenti da proporre a bambini e studenti. In questi giorni abbiamo già ricevuto diversi feedback positivi e alcune proposte per rendere il Camp un format flessibile da portare e riproporre altrove, tanto che siamo già al lavoro su un calendario di appuntamenti.

In questa ottica, se vuoi portare il Quriosity Camp nella tua scuola o azienda, ovviamente puoi  contattarci!

Se poi vuoi saperne di più, dai un’occhiata al racconto sui social del nostro primo Quriosity Camp con i bambini dell’Istituto Marymount. E su SlideShare puoi trovare tutti e 6 i progetti di app disegnati e progettati dalle Terze elementari, assolutamente da vedere! 😀

#QuriosityCamp: le app progettate dai bambini from IQUII

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