Il futuro? È anche l’incontro, ed il continuo sovrapporsi, di reale e virtuale in un paio di occhiali, per leggere email, notifiche e tweet senza impugnare uno smartphone, o scattare foto e realizzare video direttamente dal proprio campo visivo.
Questa sfida è stata accolta nella primavera del 2012 da Google; dinanzi ad essa, però, l’Italia non si è trovata impreparata.
Anzi, già dal 2011 un orgoglioso team di 3 ricercatori, composto da Francesco Giartosio, Gianluigi Tregnaghi e Andrea Tellarin, stava lavorando ai GlassUp, occhiali multimediali per la realtà aumentata.
Proprio lo stesso 10 gennaio, nel corso del CES 2014, è stato presentato il primo prototipo di questo device Made in Italy che tuttavia, secondo quanto afferma lo stesso Giartosio, ha forti caratteri differenziali rispetto al competitor americano.
Mentre quest’ultimo, infatti, viene percepito sul mercato soprattutto come gadget interattivo, i GlassUp, che funzionano sincronizzandosi con uno smartphone via bluetooth, vogliono essere innanzitutto uno strumento utile per la vita quotidiana.
E’ diversa anche la natura tecnologica tra GlassUp e Google Glass, soprattutto in riferimento all’intrusività delle informazioni fornite dagli occhiali. Avere dinnanzi agli occhi un’intera schermata con tanti colori, rischia di confondere le idee. Glass Up, invece, mira a brevi messaggi monocromatici, resi riconoscibili mediante semplici simboli. Ciò implica che il risultato finale è una semplice scritta in sovraimpressione.
Diversa anche la progettazione: I Glassup permettono all’ utente di visualizzare il messaggio nell’esatto centro della ente, senza essere obbligato a guardare lateralmente per leggerne il contenuto.
“Dal punto di vista dell’utente, il sistema delle notifiche funziona in questo modo: Dinnanzi a sé può visualizzare le notifiche di sms, email e aggiornamenti dei social network ai quali è iscritto e che ha installato sui GlassUp. L’utente vede in sovraimpressione la prima parte (circa 20 parole) del testo in questione. Nella prima riga si legge l’identità del mittente e il canale attraverso il quale è arrivata la notifica(Facebook, email, Twitter, etc). Finora abbiamo sviluppato 3 app ma siamo convinti che sviluppare app per i nostri occhiali rispetto a Goole sia molto stimolante grazie alla funzionalità delle immagini sovraimpresse sulla lente degli occhiali. Da ciò derivano vantaggi di natura ergonomica, estetica e di immediatezza” (Francesco Giartosio, ceo GlassUp).
Chi vincerà la sfida finale?