Dopo l’acquisizione di Nest da parte di Google (ed il forte interesse che si è creato attorno ai dispositivi come termostati e rilevatori di fumo) alcune aziende si sono messe in mostra presentando alternative open source sia a livello hardware che software.
In poche parole è un termostato intelligente progettato da Tony Fadell (il designer dell’iPod) che utilizza sensori di movimento e temperatura per apprendere le routine e le temperature più confortevoli per i proprietari di casa. Rileva quando nessuno è in casa ed è possibile controllarlo sia tramite app che l’interfaccia web. L’azienda è stata acquisita da Google per 3,2 miliardi di dollari e questa mossa ha risvegliato gli interessi (se mai si fossero assopiti) riguardo Internet e gli oggetti connessi.
Nato dall’intuizione di 4 ingegneri, il termostato open source è stata una sfida più con loro stessi che verso Google. I ragazzi hanno affermato infatti che il loro obiettivo era riprodurre in un giorno il funzionamento alla base di Nest pur sapendo che per giungere alla realizzazione del termostato ci sono voluti grandi investimenti e anni di ricerca e sviluppo.
Basato su Spark Core (kit di sviluppo wi-fi) e Spark Cloud (servizio “on the cloud” per i device connessi) è stato costruito in un giorno nei laboratori della società (con una spesa totale di 70 dollari).
– Spark Core e Spark Cloud
– Sensori di temperatura e umidità
– Matrice a LED
– Rilevatore di movimento
– Contenitore in legno e materiale acrilico
– Ruby on Rails e API
– Firmware open source disponibile e rilasciato su GitHub
Come riportano i ragazzi sul loro blog: “Google bought Nest, a connected devices company, for $3.2 billion. This might seem like an ungodly sum for a company that makes thermostats and smoke detectors, but it makes absolute sense. Nest’s products are beautifully designed, their team is overflowing with talent, and they were the first company to figure out what the “Internet of Things” means to consumers and deliver products that people actually want”.
Le possibilità date dalla tecnologia permettono di fare grandi cose al giorno d’oggi. Anche realizzare in poco tempo il prototipo di un prodotto alla base di un’azienda valutata oltre 3 miliardi di dollari (ovviamente non stiamo parlando di esperienze, talenti, know-how e altri valori intangibili compresi in questa operazione).
Quello su cui vogliamo ragionare (e vi chiediamo un parere in merito) è: non vi sentite “euforici” da queste opportunità? Il solo pensiero di poter mettere in mostra le vostre capacità con un piccolo team (magari di amici o di persone che vivono in ogni parte del mondo) e confrontarvi con il resto del mondo (o con colossi apparentemente irraggiungibili) non vi porta un’energia interiore ed una voglia di fare quasi irrefrenabile.
Internet e conoscenza accessibile hanno reso disponibili risorse che aspettano di essere adeguatamente messe a sistema.
Chiudiamo con il suggerimento dei ragazzi di Spark: This is the next frontier, and it’s time to check it out. Get excited, crazy things are possible!