Road to Creativity: Arte e Design per muoversi oltre con Stefan Sagmeister

Pubblicato da IQUII il 09/07/2015 in Thinking

Gestire la comunicazione digital dell’Accademia RUFA (Rome University of Fine Arts) genera orgoglio e belle opportunità quando si tratta di valorizzare un evento importante come il RUFA Contest 2015, concorso interno di arti visive rivolto agli studenti dell’accademia con un giurato d’eccezione: Stefan Sagmeister.

Il 26 giugno scorso, il graphic designer di fama internazionale è stato protagonista di una sessione d’incontro con i giovani talenti dell’Accademia e successivamente, ha condotto lo show Road to Creativity nel teatro Olimpico di Roma: un evento gratuito per presentare al pubblico la sua filosofia, la sua visione, ma soprattutto i suoi linguaggi attraverso uno storytelling intenso e affascinante.

L’approccio di Sagmeister è di forte ispirazione per chiunque si occupi di comunicazione, e faccia della comunicazione una leva per generare valore ai propri clienti. Certamente colpisce la visione dell’arte come una dimensione comprensibile alle persone, capace di veicolare emozioni profonde con facilità. Si coglie subito la sfida che vuole lanciare: l’approccio strutturato del design trova la sua massima realizzazione proprio unendosi alla dimensione artistica, più astratta e profonda. Trovare i punti di contatto giusti tra arte e design crea risultati di grande valore.

L’arte è una questione interiore, al contrario del design che invece è rivolto alla risoluzione di problemi esterni. L’espressione del sé è prerogativa dell’arte, mentre l’attenzione alla forma è propria del design.

Sagmeister si rivolge ai designer, legati alla necessità di veicolare un messaggio che non parte da un’esigenza interiore, e li invita a rompere gli schemi trovando nuove modalità espressive, anche attraverso l’introspezione personale. Una comunicazione di altissimo livello è, secondo Sagmeister, quella capace di unire le qualità emozionali dell’arte e del design.

I’m not afraid to be naïf, ci rivela con un sorriso. L’attenzione alla forma è un aspetto costante, che non deve mai portare alla complessità, ma a maggiore forza.

Può capitare che un’opera manchi della forza necessaria a comunicare il concetto che rappresenta a causa della mancanza di tensione, data da un adeguato contrasto tra gli elementi che la compongono. Come non pensare all’importanza del font quando abbinato a un particolare visual?

Un altro suggerimento di Sagmeister si riallaccia direttamente alla comprensione artistica. Se un’opera lascia il 25% della sua comprensione alla mente del fruitore, quest’ultimo si ritrova ad essere maggiormente coinvolto. Ecco una nuova sfida: creare un’opera che fornisca al fruitore elementi per completarla autononamente, aggiungendo l’ultimo pezzo che combacia, quel 25% frutto di un’esplorazione personale nella sua dimensione.

Si tratta di un’indicazione che in IQUII stiamo già realizzando in ambito visual e UX per i nostri clienti: guidare l’utente nell’esecuzione di determinate operazioni, lasciando tuttavia un margine esplorativo, più o meno definito, genera ottime performance e un buon livello di soddisfazione.

Uno spazio a parte merita la digressione di Stefan sulla felicità. Le sue bellissime istruzioni per trovare la felicità nel quotidiano hanno lasciato la platea visibilmente attenta e piacevolmente colpita. Spontaneous activities make us happy. Cercare una strada vuota, percorrere una direzione senza meta con tre canzoni casuali di sottofondo è una piccola, semplice ricetta già sperimentata dal Designer in uno dei suoi viaggi, senza dubbio da provare.

La felicità è anche il flusso invisibile che passa dalla mente del designer-artista al fruitore attraverso l’atto creativo, creando un canale di comunicazione tanto inconscio quanto autentico.