Le tecnologie della Internet of Things sono destinate a innovare la nostra vita quotidiana, rendendoci parte attiva di un vasto ecosistema basato sull’interazione costante tra le persone, gli oggetti e i servizi online.
Le opportunità sono enormi per le imprese che operano nei settori più disparati, e costituiscono anche un’importante occasione per valorizzare l’intero comparto del made in Italy. Questo è stato il focus principale del congresso #IoEtalks organizzato il 17 novembre scorso da Cisco Italia a Roma, per il quale siamo stati invitati a partecipare.
Le possibili possibili applicazioni della Internet of Things per le aziende sono legate sia allo sviluppo di nuovi canali di relazione con i clienti che all’innovazione dell’intera value chain.
Affinché questo ciò possa realizzarsi è necessario che tutti gli operatori del settore prendano consapevolezza della enorme esplosione dei dati che, nei prossimi anni, saranno generati dalle piattaforme connesse nella Internet of Things.
In base ai dati Cisco presentati durante l’evento, infatti, entro il 2020 saranno generati 44 zettabyte di dati rispetto ai 4,4 generati nel 2013. E se a questi numeri uniamo le previsioni di McKinsey, che in un suo recente report (dal quale abbiamo estratto l’infografica qui sotto) valuta l’impatto potenziale delle tecnologie IoT in 11,1 trilioni di dollari l’anno entro il 2015, l’attenzione su questi temi deve necessariamente essere alta.
Per trarre beneficio da questi dati è necessario che le imprese sviluppino la loro capacità di utilizzarli focalizzandosi su tre obiettivi specifici:
La capacità di adottare rapidamente le innovazioni tecnologiche è fondamentale per competere sui mercati; e se entro il 2020 l’80% delle aziende tedesche avranno digitalizzato la propria supply chain, in Italia c’è ancora molto lavoro da fare.
In Italia le tecnologie della Internet of Things possono essere utilizzate anche per un obiettivo specifico: valorizzare i prodotti del Made in Italy, trasformandoli in veri e propri ambasciatori all’estero del “brand Italia”.
Ne costituiscono un esempio i processi di integrazione delle tecnologie RFID nelle filiere produttive di alcune aziende che operano nel mercato agroalimentare. Applicando un codice QR sul packaging dei prodotti distribuiti all’estero, gli utenti possono avere accesso non solo al tracciamento completo di tutta la filiera produttiva (dalla raccolta, allo stoccaggio alla produzione e trasporto dei prodotti), ma anche ad informazioni di tipo turistico sulle peculiarità che caratterizzano le località di provenienza delle materie prime impiegate nei prodotti.
Affinché il nostro Paese sia pronto ad affrontare le sfide della Internet of Things, aziende e istituzioni sono chiamate a collaborare per favorire lo sviluppo di investimenti in tre aree principali:
Da questo punto di vista, le opportunità che si evidenziano nell’adozione di approcci e modelli di business data-driven sono enormi: dall’analisi predittiva dei comportamenti di utenti e mercati, fino alle pratiche di co-creazione di prodotti e servizi, la connessione tra utenti, tecnologie e brand resa possibile dalla Internet of Things è destinata a diventare parte integrante della nostra quotidianità. Per questo motivo in IQUII dedichiamo da tempo molta attenzione allo studio e alla sperimentazione.
Se vuoi saperne di più, contattaci per scoprire in che modo possiamo integrare la nostra esperienza con i tuoi progetti IoT.