Non si può gestire, ma soprattutto migliorare, ciò che non si misura. Un mantra del business moderno che con la digitalizzazione dei processi e dei modelli di business assume un ruolo ancora più importante e decisivo per quelle aziende che intendono compiere un passo importante verso la Digital Transformation.
“Misura ciò che è misurabile e rendi misurabile ciò che non lo è”
Una frase attuale benché l’abbia pronunciata Galileo Galilei per la prima volta, il padre della scienza moderna cui dobbiamo il “nuovo” modo di studiare, ricercare, fare scienza, non più basato sull’osservazione della natura come in passato ma sull’utilizzo degli strumenti scientifici.
E quando si parla di misurazione, gli strumenti scientifici moderni sono quelli che derivano dal software di Business Intelligence (BI), Business Analytics, Big Data Analytics, cui si aggiungono poi le molte verticalizzazioni possibili come quella dell’IoT Analytics o dello Sport Analytics.
Generalmente usati per attività di query, gli strumenti di Business Intelligence permettono di acquisire ed elaborare una grande quantità di dati offrendo importanti vantaggi in termini di strategia di business. Nello specifico permettono di:
Gli strumenti di Business Analytics invece, più flessibili rispetto a quelli di BI, offrono una panoramica dell’azienda con informazioni preziose come le operazioni aziendali o il numero di conversioni dei clienti. Questi strumenti permettono di:
La combinazione di questi strumenti permettono quindi alle organizzazioni di ottenere informazioni necessarie per raggiungere gli obiettivi aziendali, mantenere l’azienda competitiva e migliorare la soddisfazione dei clienti.
Business Intelligence e Business Analytics rappresentano un mercato globale che già oggi, secondo le analisi di Gartner, sfiora i 19 miliardi di dollari e che è destinato a raggiungere i 23 miliardi di dollari nel 2020.
Quest’anno in particolare si è visto un utilizzo molto esteso degli strumenti di misurazione a supporto di business in chiave digitale da parte di aziende che hanno iniziato ad erogare in modo massivo servizi e prodotti digitalizzati e sui quali hanno esteso ed incorporato contenuti di analisi, cioè funzionalità di analisi dei dati automatizzate, spesso integrate in applicazioni web o mobile app.
In questo 2017 ci sono stati anche i primi assaggi degli analytics a supporto degli eventi con l’utilizzo dei dati in streaming.
I settori dello Sport e del Retail infatti rappresentano due interessanti e concreti casi d’uso con l’analisi dei dati negli eventi sportivi o alle sfilate di moda grazie all’utilizzo dei social da parte di fan o dei consumatori e l’analisi del loro comportamento nei confronti del brand.
Quello dell’analisi dei dati in streaming è un mercato che esploderà nei prossimi mesi grazie anche a quelli che ormai sono connotati come gli IoT Analytics, l’analisi dei dati in streaming generati da dispositivi, sensori e persone per prendere decisioni più rapide.
Anche in Italia il mercato dei Big Data Analytics continua la sua crescita tant’è che il 2017 si chiude con un aumento del 22% rispetto allo scorso anno portando il volume d’affari complessivo a quota 1,1 miliardi di euro, con la maggior parte della spesa investita in soluzioni software, in particolare verso strumenti, piattaforme e applicativi per acquisire, visualizzare e analizzare i dati.
Secondo IDC, gli analytics sono una priorità per gli investimenti in tutti i settori industriali essendo strumenti importanti per monitorare i processi aziendali, le performance del capitale umano, le dinamiche della domanda e i fattori di rischio.
A fungere da faro guida sono tendenzialmente le grandi imprese, solitamente un po’ più vicine alla cultura della misura con gli analytics o quanto meno già abituate ad utilizzare i descriptive analytics, strumenti che descrivono la situazione attuale e passata dei processi aziendali.
Oggi questi strumenti sono in uso dal 100% delle aziende monitorate dell’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano.
Tuttavia, a supporto di un reale processo di Digital Transformation, ciò che serve alle aziende sono i predictive analytics: strumenti avanzati che consentono di effettuare previsioni sull’evoluzione del mercato e sulle strategie, già diffusi nel 73% dei casi delle grandi aziende.
I prescriptive analytics, invece, tool avanzati capaci di proporre soluzioni sulla base delle analisi svolte, non sembrano andare di pari passo con gli investimenti aziendali perché queste soluzioni sono presenti solo nel 33% delle grandi imprese, seppur in aumento.
Ancora più lenta è l’adozione degli automated analytics, in questo caso si tratta di strumenti sofisticati capaci di avviare differenti azioni in modo autonomo a seconda del risultato delle analisi. Sono presenti solo nel’11% delle organizzazioni di grandi dimensioni e, in generale, sono stati introdotti prevalentemente a livello pilota e sperimentale.
Nonostante l’introduzione di analisi sempre più intelligenti nei modelli di business aziendali, capaci di suggerire idee utili al processo decisionale o addirittura di intervenire autonomamente, sia ancora tutta in salita, tra gli obiettivi che le aziende dichiarano di voler perseguire attraverso l’uso degli Analytics, emerge l’accelerazione che stanno subendo i percorsi di Digital Transformation, in particolare quelli orientati al miglioramento della proposta di servizi digitali, soprattutto se customer-centric.
Chi ha già avviato progetti, soprattutto nell’ambito dei Big Data Analytics come per esempio legati all’analisi dei dati presenti sui social networks, sostiene di aver puntato come primo obiettivo al miglioramento dell’engagement con il cliente (il 70%, secondo il panel preso in esame dall’Osservatorio del Politecnico).
Una sfida a quanto pare vinta perché il 100% delle aziende interpellate afferma di aver raggiunto risultati proprio sul fronte della migliore relazione e fidelizzazione con i propri clienti.
E non deve stupire se, analizzando i singoli settori di mercato, quelli con il tasso di adozione degli Analytics più elevato risultano essere le aziende Manifatturiere e le Banche:
In linea generale, quello che emerge sia dagli analisti internazionali sia quelli italiani è una fortissima richiesta da parte delle aziende di strumenti non solo tecnologici ma anche metodologici attraverso i quali poter tradurre i dati e generare quelle informazioni e quella conoscenza utili alla crescita del business.
In questo senso, l’innovazione risulta essere una delle leve gestionali più importanti per mantenere i vantaggi competitivi dell’azienda e incrementarne la redditività. Innovare può portare a nuovi modelli organizzativi e a un miglioramento delle capacità di relazione con il mercato e i propri clienti o una maggiore efficienza nella proposta di nuovi servizi: ma alla base di qualsiasi processo di innovazione ci sono decisioni informate e una grande sensibilità da parte del management.
Per questo, l’utilizzo degli analytics è fondamentale per poter estrarre il reale valore spesso nascosto nei database aziendali.