Biometric Recognition: definizione, challenge e opportunità dei sistemi di riconoscimento biometrico

Biometric Recognition: definizione, challenge e opportunità dei sistemi di riconoscimento biometrico

Pubblicato da IQUII il 08/03/2018 in Thinking

L’evoluzione delle minacce informatiche sta mettendo sempre più a rischio i metodi tradizionali di accesso basati su ID utente e password per autenticare l’identità digitale, spingendo le aziende ad adottare nuove tecnologie e sistemi più sicuri per gli utenti

Il 2017 ha visto oltre mezzo miliardo di account rubati nel mondo e poco meno di 17.8 milioni di domini violati. Di fronte alle numerose violazioni dei dati personali sensibili, i consumatori riconoscono ormai l’inadeguatezza delle password tradizionali, spesso vulnerabili (bisogna comunque citare il fatto che anche nel 2017 la password più usata si è confermata 123456), e vedono sempre più nell’adozione di sistemi tecnologici avanzati la possibilità di migliorare la propria sicurezza informatica. Non è un caso infatti se tra le aree di azione prioritarie per quanto riguarda la Cybersecurity, sulle quali le aziende stanno investendo, al primo posto si trova la sicurezza dei dati e dei sistemi collegati in rete per rendere il mondo digitale più sicuro e affidabile.

In questo scenario, i miglioramenti della tecnologia hanno favorito la nascita di nuovi sistemi di sicurezza e autenticazione sempre più avanzati tra cui è emersa anche la biometria, metodo basato sul riconoscimento di impronte digitali, vocale e facciale. Di fatto, la biometria offre maggiore sicurezza e comodità rispetto ai metodi tradizionali di riconoscimento e in alcuni casi può essere integrare o totalmente sostituire la tecnologia esistente, aprendo nuove opportunità di business in diversi mercati.

Secondo le stime della società di analisi americana Tractica, il fatturato delle aziende del settore biometrico raggiungerà nel 2025 69,8 miliardi di dollari con un tasso di crescita annuale (CAGR) del 22,9%. A trainare il mercato saranno principalmente l’integrazione della tecnologia biometrica negli smartphone e l’uso crescente di questi sistemi in ambiti diversi, dalle smart home all’automotive, dalla sanità ai servizi finanziari fino ai pagamenti digitali via mobile.

IQUII - Biometric Recognition

 

Riconoscimento biometrico: cos’è e come funziona

Il riconoscimento biometrico è un sistema informatico che consente di identificare una persona in base ad alcune sue caratteristiche principali, fisiologiche e comportamentali. Si basa su sistemi hardware per l’acquisizione dei dati cui si integrano le componenti software che consentono, attraverso algoritmi matematici, di effettuare l’analisi dei dati e ricostruire l’identità di una persona e riconoscerla.

Da questa prima definizione appare chiaro la differenza con i sistemi di riconoscimento basati su ID utente e password: quelli basati sulla biometria sono sistemi con i quali si può stabilire l’identità e l’unicità di una persona, con ID e password in realtà si sa solo che una persona possiede le informazioni per accedere ad un servizio o un’app, senza definire chi sia la persona che possiede tali informazioni di accesso.

Quali sono le caratteristiche principali caratteristiche sulle quali si basa il riconoscimento biometrico

In generale, le caratteristiche fisiologiche sono quelle più statiche, poco variabili nel tempo mentre quelle comportamentali subiscono variazioni e possono anche essere influenzate da fattori esterni o da particolari condizioni emotive come stress o forti impatti psicologici.

In particolare:

  • tra caratteristiche fisiologiche, ci sono le impronte digitali, l’altezza, il peso, il colore e dimensione dell’iride, la retina, la sagoma della mano, la forma dell’orecchio, la fisionomia del volto;
  • tra quelle comportamentali, invece, l’impronta vocale, la scrittura, lo stile di battitura sulla tastiera, i movimenti del corpo, lo stile e l’andamento della camminata.

Quali sono gli obiettivi del riconoscimento biometrico per l’autenticazione

Il funzionamento dei sistemi di riconoscimento biometrico varia in funzione dell’obiettivo che può essere la verifica oppure l’identificazione di una persona:

  • Verifica: una persona dichiara la sua identità quindi il suo riconoscimento diventa un processo di verifica (uno a uno) che richiede un match tra l’immagine rilevata (o i dati acquisiti) in tempo reale dai sensori e quella presente in un archivio;
  • Identificazione: il riconoscimento biometrico avviene facendo il match tra l’immagine, i dati, le informazioni acquisite in tempo reale con tutte le immagini e le informazioni presenti in un archivio (verifica uno a molti). Il sistema di riconoscimento biometrico assocerà l’identità facendo il confronto e identificando le caratteristiche fisiologiche e comportamentali più simili e coerenti tra quelle in archivio e quelle raccolte in tempo reale.

Il sistema biometrico sta mostrando tutto il suo potenziale non solo perché raggiunge livelli di protezione superiori rispetto al metodo della password, ma soprattutto perché apre le porte a nuovi servizi che riescono a integrare sicurezza e una migliore user experience per gli utenti.

Dall’impronta digitale al riconoscimento facciale e vocale

La complessità e l’insicurezza dei sistemi per la sicurezza online attualmente in uso hanno spinto sempre più i consumatori a rinunciare nella finalizzazione di un acquisto. Secondo uno studio di Mastercard e Oxford University, il 93% dei consumatori preferisce ricorrere alle tecnologie biometriche piuttosto che all’uso di password per l’autenticazione dei pagamenti.

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Fonte: Mastercard 

Gli smartphone e i notebook con l’impronta digitale come sistema di riconoscimento e accesso sono in circolazione da oltre un decennio e da diversi mesi hanno fatto il loro ingresso anche quelli di tipo face ID, uno dei punti chiave su cui Apple ha puntato per il lancio dell’iPhone X.

Quello basato sull’impronta digitale, oggi molto diffuso come metodo di autenticazione per l’accesso, sia in luoghi fisici sia per l’utilizzo di servizi digitali, fonda le sue basi su due peculiarità:

  • immutabilità, le caratteristiche delle impronte non cambiano attraverso il tempo;
  • individualità, l’impronta è unica da individuo a individuo.

Poco dopo l’impronta digitale sono cresciuti notevolmente i sistemi di riconoscimento biometrico basati sulla scansione dell’iride. Attualmente sono probabilmente ritenuti i più affidabili sia per la verifica di una identità che per l’identificazione di una persona perché l’acquisizione della rappresentazione dettagliata della porzione colorata dell’occhio dà come esito un codice univoco per ogni singolo individuo e ne consente quindi il riconoscimento.

Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito a due nuovi sistemi di riconoscimento, quello vocale e quello facciale che si sono diffusi molto rapidamente al grande pubblico e sono entrati nella vita quotidiana delle persone in modo quasi del tutto naturale.

Il riconoscimento vocale in realtà rappresenta una tecnologia piuttosto datata: ha fatto il suo primo ingresso nel 1952 con un sistema che riconosceva le cifre parlate. L’arrivo degli assistenti vocali ha dato una nuova spinta, tanto che la società di analisi Strategy Analytics ha stimato che i device hardware (come Alexa e Google Home) supereranno entro il 2022 i 15 milioni di vendite rispetto ai 3 milioni venduti nel 2017.

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Un trend di crescita molto significativo che ritroviamo anche nell’ambito dei sistemi legati al riconoscimento facciale la cui crescita media annua è stimata da MarketsandMarkets del 27,7% nel periodo 2013-2018.

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In particolare, la società di analisi prevede che proprio nei prossimi sei anni il riconoscimento facciale diventerà altamente pervasivo per via del grande interesse da parte sia del mercato consumer sia delle aziende che intravedono la possibilità di costruire nuovi servizi digitali con una user experience più fluida e sicura.

Le opportunità della biometria: dalle smart home al settore automotive, fino all’experience nelle nuove modalità dei pagamenti digitali

In un mondo in cui il digitale influenza sempre più le abitudini e i consumi quotidiani, le tecnologie biometriche rispondono perfettamente alle aspettative dei consumatori sulla sicurezza e protezione dei dati: con un semplice gesto riescono ad accedere in luoghi fisici protetti, effettuare una transazione, utilizzare un’app o sfruttare un nuovo servizio digitale in modo ancora più rapido e sicuro.

Usabilità e semplicità sono le due caratteristiche primarie che hanno consentito la diffusione su larga scala degli assistenti vocali e dei sistemi di smart home. Applicati ed estesi a tutto l’ambiente domestico, sono sistemi che possono anche bloccare accessi a stanze, gestibili da remoto in modo molto semplice con un’app. Tutto sta nell’esperienza di chi utilizza questi sistemi, non nella tecnologia in sé.

Anche nel settore automotive i sistemi di riconoscimento biometrico stanno trovando ampio spazio rivelandosi tecnologie utili non solo per il monitoraggio dell’autista alla guida (ad esempio per riconoscere eventuali colpi di sonno e innescare automatismi che mettano in sicurezza le persone in auto) ma anche per una serie di comparti collegati al mondo automotive che da questi sistemi, in particolare dall’analisi dei dati che riescono a raccogliere, possono trarre vantaggio come il mondo sanitario e quello assicurativo.

Anche in questo caso, guardando la tecnologia dalla prospettiva dell’utente, sono la semplicità e l’automazione gli elementi distintivi della user experience. Gli stessi elementi che faranno la differenza nell’ambito dei mobile digital payment dove l’autenticazione biometrica rappresenterà non solo il sistema attraverso il quale riconoscere un utente ma anche quello con cui avviare una transazione di pagamento in modo automatico, veloce, semplice.

Mastercard, ad esempio, ha recentemente annunciato una strategia a supporto di banche, retailer e partner per garantire ai consumatori maggiore sicurezza e una migliore user experience per i pagamenti nel mondo digitale, sfruttando l’impiego di nuovi servizi basati su tecnologie innovative come biometria e intelligenza artificiale.

Biometria, il futuro dell’autenticazione in un mondo sempre più connesso

L’identificazione biometrica ha il vantaggio di migliorare l’esperienza dell’utente attraverso tutti i canali, riducendo di gran lunga “l’attrito” che provocano solitamente i sistemi di autenticazione tradizionale nelle persone. In altre parole, è la vista sull’utente e su come semplificare e migliorare la sua esperienza d’uso che sta garantendo ai sistemi biometrici la crescita di mercato e aprendo nuove opportunità per le aziende.

La diffusione dei metodi di riconoscimento biometrico non è soltanto legata alla semplice identificazione attraverso i tratti del viso: sarà soprattutto grazie alla combinazione di più tecnologie che questi sistemi entreranno in modo sempre più pervasivo con l’obiettivo di identificare gli utenti in modo univoco e sicuro, autorizzando transazioni finanziarie o pagamenti.

Nei prossimi anni, si assisterà sempre più all’utilizzo di questo tipo di tecnologie per l’autenticazione che darà l’opportunità ai player coinvolti di integrare il machine learning, l’analisi dei dati e le informazioni provenienti dai sensori per mettere a disposizione degli utenti soluzioni tecnologiche sempre più affidabili e “semplici”, offrendo una customer experience completamente diversa da quella che abbiamo conosciuto finora. Un approccio che per le aziende si concretizzerà in numerosi vantaggi a livello di costo, affidabilità, scalabilità e velocità.

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