Insurtech e IoT: gli oltre 20 miliardi di device connessi aprono nuovi business alle assicurazioni (e non solo)

Insurtech e IoT: gli oltre 20 miliardi di device connessi aprono nuovi business alle assicurazioni (e non solo)

Pubblicato da IQUII il 14/07/2017 in Thinking

Ci siamo abituati facilmente al termine Insurtech, forse perché a livello globale le compagnie assicurative hanno saputo meglio di altri cogliere le opportunità dello spazio digitale. Finora però, abbiamo assistito alla trasformazione digitale di soluzioni assicurative già esistenti, nulla a che vedere con l’esplosivo impatto che sta per avere l’IoT nel creare aree di business completamente nuove.

Dalla Smart Home all’eHealth e i wearable device passando per le Connected Cars, i player dell’Insurtech stanno entrando nel mercato dell’IoT su vasta scala (non solo i colossi più tradizionali ma anche le più innovative startup).

Le motivazioni sembrano abbastanza chiare:

  1. Il numero dei device che utilizziamo nella nostra vita quotidiana è in continuo aumento: dai sistemi che permettono di controllare la nostra casa e renderla più efficiente, ai device wearable e IoT per il wellness e la salute passando per le app dotate di funzionalità di Augmented Reality;
  2. Se guardiamo solo al mercato IoT Consumer, nei prossimi tre anni avremo in circolazione oltre 14 miliardi di device che si andranno ad aggiungere agli oltre 6 miliardi di smartphone (secondo le più recenti rilevazioni di IHS Technology, SNS Research e IDC);
  3. Il livello di adozione dei device mobili (intesi nell’accezione più ampia, oltre quindi agli smartphone) sta registrando una crescita universale e trasversale tanto che la maggioranza degli ambiti di business trae oggi vantaggio dai nuovi smart services. Potremmo dire che device e servizi digitali siano ormai diventati un hub di connessione e comunicazione per persone e aziende.

IoT: un patrimonio di dati per la gestione del rischio

Le aziende del mondo Insurtech sembrano aver capito dove risiede il reale valore dell’IoT: nei dati che è in grado di generare e attraverso cui offrire servizi custom-tailored.

Alcuni esempi di opportunità che stanno nascendo grazie all’IoT in questo settore sono:

  • la possibilità di analizzare e calcolare con maggiore precisione il rischio di malattia o infortunio grazie a wearable e app mobile e offrire ai propri clienti una polizza vita o salute più conveniente;
  • la possibilità di offrire un servizio assicurativo on-demand e custom-tailored a seconda del contesto e delle esigenze immediate, come nel caso della startup americana Trov che permette ai clienti di assicurare i propri beni per un periodo limitato e sulla base di condizioni specifiche e gestire le proprie polizze il tutto tramite una semplice app;
  • la possibilità di creare sistemi sempre più embedded nelle connected cars di nuova generazione per offrire servizi e soluzioni personalizzati, come ad esempio l’installazione di black box attraverso cui monitorare i comportamenti di guida, ambito in cui l’Italia è uno dei paesi che può vantare i progetti più significativi.

Ad essere davvero rivoluzionario è quindi l’approccio di business non più incentrato su modelli statistici tradizionali ma su un’analisi real-time del contesto: un’opportunità da non sottovalutare nell’era in cui il consumatore è protagonista e vuole scegliere in modo autonomo e attento tra un numero sempre maggiore di proposte.

È l’utente, ancora una volta, a guidare il cambiamento

Secondo una recente ricerca di Accenture (Financial Services’ Global Distribution & Marketing Consumer Survey, 2017), condotta su 32.715 clienti del settore assicurativo in 18 differenti mercati:

  • il 64% degli intervistati vorrebbe ricevere notifiche in real-time mentre è alla guida per avere ad esempio informazioni utili sugli itinerari con elevata frequenza di incidenti;
  • il 30% si dice disponibile a prendere in considerazione nuovi servizi assicurativi da parte di “attori non convenzionali” come Google, Amazon o addirittura una catena di supermercati.

Ad emergere è un processo di trasformazione in atto nel modo di vivere dei nativi digitali, sempre meno legati alla proprietà di un bene e più portati a fruire di beni e servizi on-demand, a seconda di esigenze e contesti immediati.

Numeri, dati e trend di un mercato molto promettente

A convincere anche i player meno tech-oriented saranno probabilmente i numeri che il mercato sta registrando. Gli investimenti in Insurtech nell’ultimo anno sono cresciuti del 27%, passando da 1,24 miliardi di euro nel 2015 a 1,69 miliardi nel 2016 e il 70% della spesa si è concentrato in Big Data, Intelligenza Artificiale e IoT (analisi CB Insights e Accenture).

Insurtech Big Data AI IoT by Accenture

Analizzando i progetti delle oltre 450 Insurtech prese in esame tra il 2014 ed il 2016, Accenture ha inoltre scoperto che la maggior parte erano focalizzati su soluzioni non-life, ossia il ramo delle polizze che non afferiscono alla “vita” (anche se la percentuale di investimenti su soluzioni life è in aumento). La spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che gli altri tipi di servizi assicurativi sono, in generale, più redditizi.

Insurtech non-life sector accenture

L’IoT sta inoltre accelerando la crescita del segmento delle Smart Home: Gartner stima che entro il 2020 un terzo delle case europee sarà connessa e smart e al proprio interno ci saranno almeno 500 device intelligenti. Non sorprende allora che circa il 40% delle Insurtech prese in esame da Accenture abbia dato il via ad iniziative specifiche dedicate proprio al segmento Smart Home.

Uno dei motivi che influiscono sulla scarsa focalizzazione sui servizi life probabilmente è la difficoltà ancora nel cogliere a pieno il potenziale di wearable device, mobile app e big data analytics, dove invece si stima si concentrerà la spesa nei prossimi anni.

Secondo le previsioni di ReportLinker infatti saranno proprio tecnologie come l’IoT, l’intelligenza artificiale e il machine learning ad aiutare le aziende del mondo Insurtech non solo da un punto di vista di efficienza operativa ma soprattutto a livello di relazione con il cliente (potendone comprendere meglio il comportamento, le abitudini e le esigenze attraverso i dati prodotti dall’IoT e la loro analisi avanzata).

Guardando alle analisi di alcuni grandi società di ricerca quali Technavio, specializzatasi proprio nell’ambito Insurtech, è evidente che i prossimi tre anni saranno caratterizzati da una continua crescita del settore inteso sia come ambito assicurativo sia come “mercato parallelo” (delle soluzioni e dei servizi tecnologici): la stima di crescita parla di un +64% tra il 2015 ed il 2020, arrivando ad un volume d’affari complessivo di quasi 6 miliardi di dollari con una crescita media annua pari al 12%. Anche secondo gli analisti di Technavio a trainare saranno IoT e intelligenza artificiale.

Insurtech Market by technavio

In questi mesi stiamo continuando a rafforzare le nostre competenze in ambito Insurtech con l’obiettivo di dare vita a progetti sempre più innovativi e focalizzati sulle opportunità generate da IoT, AI e Big Data: se vuoi approfondire le possibilità per la tua azienda, contattaci per una consulenza personalizzata.

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