Con il termine creatività si intende l’arte o la capacità umana di inventare un oggetto o un pensiero e quindi, in senso lato, di utilizzare la mente per creare.
L’atto creativo per essere tale deve generare qualcosa di nuovo e utile. Sono queste due caratteristiche ad illustrare l’essenza della pratica. Il superamento delle regole esistenti che genera un’ulteriore regola condivisa. Senza l’aggancio con la realtà la creatività rischia di perdersi in quelli che sono chiamati “voli pindarici”.
Quando si parla di creatività si fa quasi sempre riferimento ad artisti e visionari. Persone fuori dalle righe che hanno la capacità di vedere oltre la realtà. Ma ogni creazione prima ancora di essere grande e meravigliosa, deve essere fatta. È la realizzazione il punto di collegamento tra il lavoro dell’artista e il mondo esterno. Ogni creazione per essere tale deve trovare un suo pubblico e non rimanere confinata nella testa del creatore.
Come scrive Seth Godin nel suo libro LINCHPIN: “Gli artisti non pensano fuori dagli schemi, perché fuori dagli schemi c’è un vuoto. Al di fuori della scatola non ci sono regole, non c’è realtà … Gli artisti pensano lungo i bordi della scatola, perché è lì che vengono fatte le cose. Ecco dove è il pubblico, dove sono disponibili i mezzi di produzione e dove si può avere un impatto.”
E quindi accanto all’istinto alla creazione iniziamo a coltivare l’istinto alla realizzazione. Senza la materializzazione e la consegna anche la più bella idea perde la sua forza rivoluzionaria.
Tutti riconoscono l’importanza della creatività. Eppure poche aziende si organizzano per integrare all’interno dei loro processi degli spazi e dei momenti dedicati a stimolare la creatività. La creatività richiede tempo.
Un piccolo esperimento per illustrare come i risultati sono fortemente connessi con il ritmo di lavoro.
Una delle priorità dei leader è quello di coinvolgere le persone giuste al momento giusto, al giusto livello di lavoro creativo. Questo impegno inizia quando i dirigenti sono in grado di valorizzare il ruolo dei dipendenti.
Ma se da una parte la creatività viene considerata ingestibile, troppo elusiva e spesso troppo lontana dall’esecuzione, dall’altra i manager hanno pochissimi strumenti per porre la loro attenzione su di essa.
Un approfondimento su Harvard Business Review mette in relazione la creatività con il ruolo di leader, fornendo alcuni spunti per capire come gestire e valorizzare la creatività all’interno di ogni organizzazione.
È possibile trasformare uno sportivo in un Brand? Quando talento e successo non mancano, come si lavora per comunicare originalità e punti di forza?
L’esempio più grande di sempre è quello creato da Nike con il campione di basket Michael Jordan. Ma pare che l’azienda, dopo dei timidi tentativi nel mondo del calcio, ci voglia riprovare con Roger Federer.
Non è passata inosservata la presenza di Michae “Air” Jordan accanto a Federer, durante le sue ultime performance sportive come online, nei social network del tennista. A 33 anni, arrivato all’apice del successo e forte di un importante contratto come testimonial, Roger Federer e Nike devono decidere se e come proseguire la loro relazione.
Non sarebbe sorprendente vedere presto sul mercato un nuovo logo legato a Roger Federer, nel tentativo da una parte di estendere l’immagine del campione svizzero, dall’altra di replicare il successo commerciale di nuovi (e costosi) prodotti griffati. Dopo essersi affermata nel basket, nel running e in misura minore in altri sport, l’azienda americana sta cercando altre aree dove espandere la sua leadership e il tennis potrebbe rivelarsi un’opportunità molto ghiotta. Ci sarà da confrontarsi con un pubblico diverso, per certi versi più raffinato, con il quale comunicare in maniera molto differente rispetto ad altri sport.
Come sostiene QZ quella che potrebbe presto essere la fine di Federer come sportivo, potrebbe rivelarsi anche la nascita del Brand RF.
Todi APPy Days è stato il primo evento italiano dedicato alle applicazioni mobile.
La manifestazione, che ha visto coinvolto Fabio come direttore tecnico-creativo e IQUII come partner, ha dimostrato che le app non sono uno spazio di alienazione, ma degli elementi che possono aiutare le persone in moltissimi ambiti.
Ma il modo in cui le persone vivono un evento è cambiato profondamente. Cambia il modo di fruire le informazioni ufficiali della manifestazione, cambiano le modalità di relazionarsi, tra conoscenti e tra sconosciuti, a cui si aggiunge la possibilità di entrare in contatto con gli oggetti fisici. Per questo abbiamo realizzato con il nostro Event Management Framework l’app ufficiale TodiAPPyDays. Con questa soluzione abbiamo ridefinito l’esperienza utente creando un un ambiente di interazione completamente accessibile da mobile che consentisse agli organizzatori di abilitare un servizio informativo in tempo reale e fornire un ambiente di networking privilegiato a tutti i partecipanti.
Il 25, 26, 27, 28 Settembre sono stati inoltre quattro giorni dedicati alla sperimentazione, al racconto e al confronto. La sintesi della nostra esperienza e il contributo dei partecipanti all’evento nel nostro post.
L’appuntamento con il prossimo #openIQUII è previsto per giovedì 16 Ottobre per parlare di Personal & Executive Branding.
Dirigenti, manager, liberi professionisti, oggi più che mai è fondamentale capire che comunicare se stessi è un’esigenza personale ma anche un’opportunità per l’azienda che si rappresenta.
La disciplina del Personal Branding, o Executive Branding quando declinato sui manager, si occupa di valorizzare il proprio percorso professionale. Con Alessandro e Tommaso vedremo l’importanza di definire una presenza online e quindi una comunicazione originale e funzionale agli obiettivi professionali.
L’evento, come al solito, è gratuito ma a numero chiuso.
Per partecipare al workshop è necessario registrarsi: clicca qui per iscriverti.
A Settembre abbiamo rinnovato il Brand IQUII. Da allora abbiamo ricevuto molti feedback positivi, tanto da chiederci se le persone si sono già affezionate come noi al nuovo logo. Così abbiamo deciso di giocare con il nuovo brand e mettere a disposizione degli sfondi iPhone per i “fan più accaniti”.