Un solo device per dominare gli elettrodomestici smart della nostra casa, anche quando siamo assenti.
Un’utopia? Oramai non più. Se fino a 10 anni fa la “casa intelligente” era un sogno che riusciva a realizzare solo una nicchia ristretta di famiglie, a causa dei prezzi altissimi dei dispositivi, oggi grazie al web e alle reti wi-fi, è a portata di tutti.
Merito, dunque, dell’Internet of Things che, con la sua diffusione, ha rivoluzionato le nostre vite, migliorandole.
Secondo la rivista Forbes, il mercato della casa intelligente vale attualmente più di 2 miliardi di dollari ed è in costante crescita: nel 2017 supererà di gran lunga i 10 miliardi di dollari.
Il 2014 è l’anno d’oro della domotica intelligente: basti ricordare che a gennaio, ad esempio, la notizia dell’acquisto di NEST da parte di Google per ben 3 miliardi di dollari (il meraviglioso termostato progettato da Tony Fadell) ha fatto in poche ore il giro del mondo.
La settimana precedente a questa acquisizione la domotica era stata una delle regine del CES di Las Vegas, durante il quale molte aziende hanno presentato i propri dispositivi intelligenti ad uso abitativo (primo tra tutti, Samsung con il suo progetto “Smart Home”, grazie al quale tutti i dispositivi del marchio saranno controllabili con un’unica applicazione).
Anche l’Italia non è estranea a questi nuovi trend.
Secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano il settore IoT in Italia nel corso del 2013 è cresciuto dell’11%, salendo a 900 milioni di euro, mentre gli “oggetti intelligenti” del 20%, raggiungendo quota 6 milioni.
Uno degli ambiti di applicazione dell’IoT è proprio quello dello “Smart Home e Building”, in cui, accanto alle classiche soluzioni di domotica e automazione industriale, iniziano a emergere molte soluzioni per il comfort e la sicurezza rivolte direttamente al consumatore.
A tal fine sarà determinate il diffondersi della tecnologia BLE (Bluetooth Low Energy), che abilita la connessione di oggetti intelligenti di uso quotidiano e dispositivi mobili in ambito domestico.
Attualmente solo l’1% delle abitazioni in Italia è dotato di dispositivi di telecontrollo del riscaldamento e/o anti intrusione, ma con l’affermarsi della tecnologia wireless all’interno dell’abitazione e la crescente disponibilità di tecnologia BLE, nel 2016 nel nostro Paese si arriverà a più di tre milioni di oggetti intelligenti connessi nelle abitazioni.
In Iquii abbiamo già intrapreso la strada dell’Internet of Things, con il lancio dell’app per le stufe di Palazzetti. Ma non ci fermiamo qui.