L’alto numero di applicazioni esistenti – oltre 4 milioni negli store – ha portato gli utenti a sviluppare aspettative elevate: la scelta di scaricare un’app è diventata un momento di valutazione e selezione, influenzata dalle abilità di “corteggiamento” dell’applicazione stessa.
Le categorie più scaricate sono quelle che maggiormente rispondono ai bisogni delle persone: Health (vivere meglio), Gaming (divertimento), Social & Entertainment (intrattenimento) e Work & Productivity (lavoro).
Alcuni fattori influenzano però i tassi di abbandono e di disinstallazione di un’app ed è quindi importante lavorare su queste cause sin dalla fase di progettazione:
Gli ultimi dati aggiornati sulla Digital Audience in Italia mostrano come:
Per chi lavora nel mondo delle app è interessante anche notare i differenti tempi di adozione di un nuovo sistema operativo per i due principali leader di mercato, in quanto molto diversi tra loro.
Gli utenti che utilizzano iOS hanno una curva di adozione molto più rapida – iOS 9 che ha raggiunto già il 77% dei device – mentre su Android gli OS utilizzati sulla maggior parte dei device sono KitKat 36%, Lollipop 34% e JellyBean 24%.
Le applicazioni vengono sviluppate per un motivo ben preciso: essere utilizzate dagli utenti.
Mettere online app di qualità che coinvolgano davvero le persone è un impegno importante, ma nella maggior parte dei casi si assiste ad un picco iniziale di download ed utilizzo e ad una lenta decadenza, fino all’abbandono completo.
L’ottimizzazione e l’analisi continua permettono di individuare le aree di “stress” e frustrazione che portano gli utenti a lasciare l’app. L’esperienza vissuta tramite l’utilizzo dell’applicazione, il cosiddetto “effetto wow”, porta le persone a tornare all’interno dell’app, ad utilizzarla e consigliarla agli amici (anche lasciando recensioni positive).
Un utente ha in media 36 applicazioni installate sul proprio smartphone, ma quotidianamente ne utilizza solo il 26%. Le categorie di app più utilizzate giornalmente sono Social & Communication (68%), Gaming (46%), Media & Entertainment (33%) e Retail (19%).
Interessante è anche notare quali sono i motivi ed i tassi di abbandono delle applicazioni mobile. La principale ragione di abbandono è la perdita di interesse, seguita dalla non necessità, dalla mancanza di utilità e dall’arrivo di una nuova app percepita come più utile. Le categorie “più a rischio” sono Sport, Games e Fotografia.
Come intervenire in termini di coinvolgimento per ridurre il tasso di abbandono della propria applicazione?
E’ necessario avere una strategia di Mobile Engagement coerente con le caratteristiche dell’applicazione ed i vostri obiettivi (di business, di monetizzazione, ecc).
Ad esempio strumenti come Push Notification e In-app messages sono d’aiuto, soprattutto per riportare gli utenti all’utilizzo con call to action decise e mirate, che diano anche motivi validi e stimolanti.
L’obiettivo è portare l’utente verso un’esperienza “sticky”: letteralmente è il grado di “appiccicosità” e come metrica è nata in ambito web per poi passare al mobile con l’esplosione dell’analisi delle performance (e dei relativi tool).
Quindi un’app le cui caratteristiche, i contenuti, il design (e marketing) guidano l’utente ad un uso ripetuto, che è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di conversione e di monetizzazione.
4 strategie per migliorare le Performance dell’app sono sicuramente:
La Notifica Push è un tipo di messaggio inviato da un web service verso un device, comunemente usato dalle mobile app per consegnare informazioni pertinenti ai propri utenti. Le notifiche compaiono sulla schermata Home del device dell’utente, anche se non ha l’applicazione aperta.
Il contenuto di una notifica push, detto payload, viene inviato da un server a un push notification service che ne garantisce il successivo invio al dispositivo. Le notifiche push vengono inviate in modalità asincrona dal PNS ai dispositivi, senza che vi sia necessità da parte di questi di compiere particolari azioni di richiesta.
Per ottimizzare i risultati delle nostre notifiche push è importante implementare e monitorare su di esse degli analytics. Nessun PNS attualmente fornisce delle funzionalità di feedback sull’avvenuta apertura delle notifiche da parte dell’utente. Per cui è necessario far in modo che all’apertura di una push il dispositivo invii il feedback al server, tramite chiamata HTTP, in modo da tracciare quante persone effettivamente hanno aperto la notifica.
Il rapporto tra gli utenti e la nostra applicazione può essere paragonato ad un vero e proprio corteggiamento.
Bisogna corteggiare gli utenti dal primo momento, generando un rapporto duraturo basato sulla fiducia reciproca.
Download, onboarding, retention, engagement possono essere ricondotti ad un corteggiamento vero e proprio. Dai primi sguardi alla prima uscita insieme, fino al momento in cui non è più possibile fare a meno dell’altra metà.
La promessa di valore delle app, oggi, deve puntare ad un rapporto di lungo termine con la consapevolezza che la competizione è elevata e non permette passi falsi.