Realtà aumentata e brand experience: esempi e opportunità di business per le aziende

Realtà aumentata e brand experience: esempi e opportunità di business per le aziende

Pubblicato da IQUII il 22/08/2018 in Thinking

Questo articolo è disponibile in inglese sul nostro canale Medium.

Il desiderio dei brand di coinvolgere i clienti cerca sempre nuovi modi di esprimersi. Molte aziende hanno già intercettato le potenzialità delle nuove tecnologie per rendere l’esperienza con il brand il più possibile immersiva e coinvolgente. Tra i principali trend ad emergere ci sono realtà virtuale e realtà aumentata, che garantiscono sicuramente un effetto novità al consumatore finale.

Le persone amano sentirsi uniche agli occhi dei brand e apprezzano i servizi esclusivi,  che si tratti di un’app che permetta loro di provare i nuovi mobili nell’appartamento dove vivono o che offra dei consigli per il trucco perfetto in base al tipo di pelle, l’importante è che siano personalizzati.

Soprattutto l’AR, con applicazioni decisamente più alla portata di ogni utente, sta avendo impatti sulla customer experience trasformando il modo in cui le aziende interagiscono con i propri clienti, aiutandole a raggiungere i propri obiettivi e a finalizzare le vendite migliorando l’esperienza con il brand.

Oggi le frontiere di applicazione della realtà aumentata sono molto ampie e presto si produrranno opportunità di business in moltissimi ambiti, dal mondo del gaming a quello degli eventi, da quello sanitario a quello assicurativo passando per Retail, Education, Sport e Live Entertainment.

IQUII - Augmented RealityCredits: STATISTA (source: Goldman Sachs)

Realtà aumentata: un mercato in crescita continua

Quando si parla di realtà aumentata ci si riferisce alla tecnologia che sovrappone informazioni e oggetti virtuali su scene e spazi del mondo fisico in tempo reale. L’Augmented Reality (AR) usa l’ambiente esistente e aggiunge informazioni digitali ad esso creando un nuovo ambiente. Probabilmente basta dire Pokémon GO per far capire di che tecnologia stiamo parlando (anche se le applicazioni nel mondo Gaming non sono le uniche, anzi i primi veri esempi di AR si sono visti molti anni prima con i QRcode grazie ai quali visualizzare contenuti digitali dall’inquadratura di una immagine “fisica”).

Oggi i giganti della tecnologia come Apple e Google lavorano costantemente per migliorare i framework di sviluppo e con il lancio di ARKit di Apple e ARCore di Google, nel 2017, gli sviluppatori hanno ormai accesso a numerosi kit di sviluppo per la creazione di app in realtà aumentata, ragione per cui le previsioni di crescita del mercato da parte degli analisti parlano di una crescita continua: secondo le analisi di Statista, IDC e Goldman Sach (rielaborate in una efficace infografica da NewGenApps), entro il 2020 saranno più di un miliardo gli utenti che useranno applicazioni e servizi di AR contribuendo ad alimentare un mercato che si stima possa superare i 215 miliardi di dollari entro due/tre anni (contando il mercato cumulativo realtà aumentata e realtà virtuale, sia hardware che software e servizi).

IQUII - Augmented RealityCredits: New Gen Apps

Nonostante gli analisti oggi facciano stime di crescita di mercato unificando realtà virtuale e realtà aumentata, tra gli sviluppatori emerge la chiara convinzione che a trainare le tendenze di crescita dei prossimi anni sarà la realtà aumentata: “laddove la realtà virtuale riproduce il mondo reale per creare spazi digitali, la realtà aumentata comprende e include il mondo reale; l’AR sovrappone le immagini virtuali su ambienti, spazi e immagini reali, creando un potenziale per delle customer experience molto diverse da quelle possibili con la VR (Virtual Reality)”, è quanto riporta Digital Trends dopo aver raccolto le opinioni degli sviluppatori che hanno partecipato al Summit su AR/VR a Los Angeles lo scorso anno.

La ragione è che gli ambienti di VR – per loro natura – richiedono la massima attenzione da parte dell’utente (che si trova immerso in un ambiente totalmente ricostruito all’interno del quale può muoversi e interagire solo “digitalmente”), il che rende la tecnologia poco adeguata per l’interazione sociale reale al di fuori di un mondo digitale. Cosa che invece l’AR rende possibile (ed è proprio qui che sta la sua forza) perché ha il potenziale di agire come un “co-pilota” on demand nella vita di tutti i giorni, integrandosi perfettamente nelle interazioni quotidiane che gli utenti hanno nel mondo reale. Interazioni che possono andare dal gioco all’intrattenimento, dallo sport all’esperienza di acquisto, fino ad entrare in gioco in contesti di business e lavorativi: il 64% dei consumatori americani, negli Stati Uniti, crede addirittura che la realtà aumentata porterà benefici sul posto di lavoro, per esempio facilitando la collaborazione tra team dislocati in luoghi differenti o accelerando i processi di design e innovazione.

Alcuni esempi creativi di chi sta usando l’AR nel marketing

Ad oggi la realtà aumentata, nonostante sia presente tra i principali trend da qualche anno, rappresenta ancora una novità per i brand, ragione per cui quando viene sfruttata per campagne di marketing, anche se non “perfette” dal punto di vista tecnologico e della customer experience, riscuote attenzione e successo.

Vediamo alcuni esempi di utilizzo:

  1. Home Depot
  2. Timberland
  3. Sephora
  4. Gatwick Airport
  5. Chiquita

1) Home Depot fa vedere come sarà una parete verniciata prima di fare acquisti inopportuni

Già nel 2015 Home Depot aveva rilasciato la prima versione dell’app “Project Color” basata su AR per mostrare agli utenti che aspetto potesse avere il colore di una vernice sulle pareti della loro casa, tenendo conto di luci, oggetti e ombre nella stanza e così da mostrare alle persone come potrebbe apparire una determinata tonalità di colore nell’ambiente reale dove si vorrebbe utilizzare (prima quindi di fare un acquisto sbagliato o di scoprire a metà dei lavori di tinteggiatura che l’effetto non era quello che ci si aspettava).

IQUII - Augmented RealityCredits: The Home Depot

Nel 2017, Home Depot ha scelto di utilizzare l’AR anche per mobili e oggetti di arredamento, così da poter aiutare le persone a verificare come oggetti, mobili da giardino, rubinetti, tende e altri prodotti possano integrarsi nella propria casa.

Soluzioni che hanno ormai scelto anche altre realtà come Lowe’s e Ikea.

2) Timberland rende virtuale la prima prova in camerino

A volte la prova in camerino può scoraggiare lo shopping perché non sempre i capi scelti confermano le attese e dopo qualche prova il desiderio di scegliere qualche altro vestito cala drasticamente. E se in camerino ci si portasse solo quello che, a priori, si è “virtualmente provato”?

È quello che permette di fare Timberland sfruttando la tecnologia di rilevamento del movimento di Kinect in connessione con la realtà aumentata: il camerino virtuale permette alle persone di vedere un’immagine del proprio volto su un corpo di un modello/una modella (di dimensioni e caratteristiche simili all’utente davanti allo schermo/specchio) e di provare abiti e accessori, abbinamento e combinazioni di stili, rimanendo davanti allo schermo (addirittura anche fuori dallo store) proseguendo poi lo shopping in-store portando nel camerino solo abiti e accessori che hanno già riscosso pareri positivi.

IQUII - Augmented RealityCredits: Timberland – Screenshot video Youtube di Lemon & Orange

3) Con Sephora Virtual Artist il trucco sarà perfetto

Molte persone preferiscono acquistare i prodotti per il make-up direttamente in negozio anziché online tramite le piattaforme eCommerce per il timore di acquistare il prodotto non corretto (della giusta tonalità o ciò che ci si aspettava in origine). L’ideale, poi, sarebbe poter provare il prodotto direttamente sul proprio volto.

Un’opportunità che oggi Sephora concede alle persone attraverso un’app basata su realtà aumentata (Virtual Artist) grazie alla quale non solo si possono vedere in anteprima “virtuale” gli effetti del make-up ma anche, per esempio, come cambia nel tempo la pelle del viso con l’utilizzo di prodotti per la cura e la pulizia, semplicemente attraverso l’uso della telecamera dello smartphone e l’app dedicata.

IQUII - Augmented RealityCredits: sito web sephoravirtualartist.com

4) A Gatwick i passeggeri si muovono grazie a beacon e AR

Allontanandosi poi dal contesto puramente legato al marketing, un esempio molto interessante di utilizzo della realtà aumentata a servizio delle persone arriva dall’app sviluppata per i passeggeri che transitano dall’aeroporto di Gatwick (soluzione che ha vinto diversi premi e riconoscimenti internazionali proprio per l’utilizzo efficace delle nuove tecnologie a beneficio delle persone, in questo caso i viaggiatori). Con l’aiuto di oltre 2.000 beacon nei due terminali, i viaggiatori possono utilizzare alcune mappe caratterizzate dall’AR (attraverso indicazioni e segnali che appaiono sugli schermi del proprio telefonino sovrapponendosi all’ambiente fisico reale dove stanno transitando i passeggeri in quel preciso momento) per spostarsi in modo più agevole all’interno dell’aeroporto.

Da una prospettiva più ampia l’app, una volta in uso ad un vasto pubblico, potrebbe addirittura contribuire a migliorare il flusso di traffico, suggerendo passaggi e percorsi in modo da non far confluire troppe persone in un unico punto, con risvolti importanti quindi anche dal punto di vista della sicurezza.

IQUII - Augmented RealityCredits: sito web vrfocus.com

5) Chiquita stringe una partnership con Shazam per raccontare in modo trasparente la tracciabilità e il percorso delle banane

In collaborazione con l’app di riconoscimento audio-visivo Shazam, Chiquita vuole rendere virtuale e trasparente il viaggio delle banane dall’America Latina fino ai punti vendita con l’obiettivo di far capire ai consumatori gli sforzi impiegati sul fronte della sostenibilità. Per sbloccare l’esperienza di realtà aumentata, gli utenti dovranno scannerizzare il bollino blu attraverso l’app Shazam e lasciarsi trasportare in un viaggio virtuale alla scoperta di quello che c’è “dietro il Bollino Blu”.

IQUII - Augmented RealityCredits: Chiquita

Un altro interessante esempio di utilizzo efficace della realtà aumentata arriva dal mondo delle assicurazioni: immaginate di poter chiamare in tempo reale la vostra assicurazione e di mostrare tramite video live i danni derivanti da un incidente stradale nel quale siete rimasti coinvolti; dall’altro lato della videochiamata, tramite l’AR, l’operatore può sfruttare oggetti e strumenti di misurazione che gli consentono di stimare l’entità del danno facendo i calcoli sulla superficie reale dell’automobile. Un processo che accelera il calcolo dei rimborsi coinvolgendo anche tutta la filiera (per esempio le carrozzerie, i periti, ecc.).

E ancora, ci sono alcune applicazioni incredibilmente interessanti nel settore sanitario che consentono agli studenti di medicina di allenarsi in ambienti misti (manichini e corpi reali con realtà aumentata a simulare gli effetti degli interventi chirurgici e delle scelte dei medici apprendisti), oppure sistemi di AR che ampliano il patrimonio di informazioni cui i medici possono attingere consentendo così ai professionisti di interagire con i pazienti integrando informazioni reali con quelle virtuali.

La realtà aumentata come nuova frontiera nella customer experience

Abbiamo visto come i brand in diversi settori possono fornire un valore aggiunto ai propri clienti, trasformando radicalmente il modo di comunicare e interagire con questi, attraverso l’uso della realtà aumentata. In ambiti come retail, education e healthcare ci sono infatti enormi opportunità di utilizzare l’AR in modi sempre più convenienti, coinvolgenti e significativi. Una volta che le aziende riusciranno a integrare regolarmente l’AR nelle loro più ampie strategie di customer experience, i consumatori saranno anche in grado di interagire con la tecnologia su una base più coerente e solida.

La realtà aumentata risulta quindi essere un interessante strumento digitale per una vasta gamma di brand e aziende con il quale poter interagire con i consumatori ma, per offrire la massima efficacia, dovrà essere integrato in una più ampia strategia di engagement e fidelizzazione.

Ciò che insegnano tutti gli esempi riportati è che le aziende che sapranno cogliere la disponibilità di informazioni contestuali (quelle cioè raccolte in specifici contesti come quelli di utilizzo di app e servizi di realtà aumentata) potranno trasformare radicalmente il modo di comunicare e interagire con i propri clienti. Se un utente davanti al “camerino virtuale” di Timberland ha provato solo giacconi senza cappuccio di colore blu, forse sarà inappropriato mandargli uno sconto speciale per un piumino arancio con cappuccio… non trovate?

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